tag:blogger.com,1999:blog-53046228382131894152024-03-08T23:14:42.285+01:00Evolving Time<em>On contemporary life, art and changes</em>Fabrice de Nolahttp://www.blogger.com/profile/11365625394628051592noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-5304622838213189415.post-58955502523004164922012-05-16T16:30:00.000+02:002012-05-17T17:27:40.283+02:00Il valore dei dati<strong>Come il DNA è alla base del funzionamento di un essere vivente, così le mappe della radioattività di Fukushima appaiono dai dati sulle radiazioni.</strong>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.japanquakemap.com/" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" target="_blank"><img border="0" height="300" src="https://bywo.files.wordpress.com/2012/05/jqm-300.jpg" width="299" /><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><em>Mappa elettronica dei terremoti in Giappone dal 3/11</em>.<br />Fonte: Paul Nicholls, Università di Canterbury.</span></a></div> I dati sono ovunque e sono alla base di una infinità di cose che sorreggono il nostro stile di vita e il nostro rapporto con la realtà.
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Eppure non li notiamo spesso e quando ci capita di farlo li troviamo in genere poco interessanti, se non addirittura terribilmente noiosi. Anche quando sono abbastanza comprensibili.
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Ma i dati hanno sempre molto da raccontare e sono spesso pieni di sorprese. E più aumenta la quantità e la disponibilità di dati riguardanti la sfera pubblica, meglio è per tutti.
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I dati grezzi di pubblico dominio consentono infatti a tante persone di descrivere la realtà in vari modi, con mappe navigabili, infografiche, animazioni e applicazioni web e mobili. E ormai sono innumerevoli le occasioni in cui queste forme di racconto presentano descrizioni nitide della realtà che ci circonda, mostrandone spesso aspetti imprevisti e sconosciuti.
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Per esempio, l'ingegnere neozelandese Paul Nicholls, usando i dati sull'attività sismica pubblicati dall'Istituto di studi Geologici degli Stati Uniti (USGS), ha sviluppato Japan Quake Map, una sorprendente sequenza, navigabile e interattiva, degli oltre duemila terremoti avvenuti in Giappone dall'11 marzo 2011 a oggi. La mappa dà un'idea molto vivida della frequenza e della violenza con cui si muove la terra lungo la linea di faglia dove si scontrano la placca tettonica euroasiatica e quella pacifica.
<br /><br />
Japan Quake Map è una mappa <em>mash-up</em>. In questo genere di mappe i dati vengono integrati alle mappe elettroniche come quelle di Google. Come altre opere del genere, quella di Paul Nicholls è un contributo alla conoscenza e un racconto di una realtà altrimenti impossibile da cogliere in modo così esaustivo.
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L'animazione che segue illustra invece lo sviluppo di una mappa <em>crowdsourced</em> di Londra. <br />
Le linee lampeggianti corrispondono ai dati geografici raccolti sul terreno e aggiunti, tra il 2005 e il 2010, su OpenStreetMap.<br /><br />
<iframe src="http://player.vimeo.com/video/31912114" width="640" height="360" frameborder="0" webkitAllowFullScreen mozallowfullscreen allowFullScreen></iframe>
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Il progetto di mappatura globale OpenStreetMap funziona grazie ai contributi di collaboratori volontari ed è stato ispirato da Wikipedia, l'esempio più famoso di crowdsourcing. La nota enciclopedia ha dimostrato ampiamente come la condivisione dei dati e la collaborazione di un insieme indefinito di persone possa diventare in breve tempo molto efficiente.
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I lampi degli aggiornamenti che animano l'OpenStreetMap di Londra sembrano i segnali e le connessioni che corrono tra i neuroni di un cervello. Trovo che la somiglianza tra l'attività di una funzione cerebrale e le immagini dei dati che strutturano la conoscenza di una città sia una cosa sorprendente e bella. <br />
Ed è interessante notare anche quanto in queste immagini sia evidente l'etimologia della parola informazione, che deriva dal latino <em>informare</em>, ovvero dare forma a un'idea. Infatti i dati aggiunti ad ogni aggiornamento di OpenStreetMap fanno apparire la forma di Londra dal nulla, mostrando come sorge, su una mappa, un'idea della realtà.
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Ma il video realizzato da ItoWorld è soprattutto un ottimo esempio visivo delle possibilità che apre il crowdsourcing applicato alla mappatura del territorio ed è una dimostrazione, fra le tante in circolazione, delle opportunità offerte dalla condivisione pubblica dei dati. <br />
Su questo tema, nel 2009 e nel 2010, il co-invenore del web Tim Berners-Lee ha tenuto due brevi e interessanti discorsi al TED (<a href="http://www.ted.com/talks/lang/it/tim_berners_lee_the_year_open_data_went_worldwide.html" title="Tim Berners-Lee: L'anno in cui i dati sono diventati di dominio mondiale | TED" target="_blank">1</a>).
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Ormai, in un modo o nell'altro, tutti hanno modo di constatare che grazie alle tecnologie dell'informazione e alla reperibilità e disponibilità dei dati di pubblico interesse prodotti ogni giorno nel mondo, è dunque possibile creare mappe che raccontano una realtà specifica o descrivono la realtà da prospettive che mostrano qualcosa che solitamente è nascosto, invisibile o difficile da percepire. <br />
E da qualche anno è piuttosto evidente che la condivisione dei dati e la collaborazione tra gruppi indefiniti ed estesi di persone, o anche associazioni e istituzioni varie, possono contribuire efficacemente all'organizzazione della conoscenza in una misura inpensabile prima.
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Non bisogna fare un grande sforzo d'immaginazione per intuire i vantaggi di queste modalità nell'opera di mappatura della contaminazione radioattiva dell'incidente di Fukushima (<a href="http://bywo.wordpress.com/mappe/wiki/" title="Mappe wiki | BackyardWorld" target="_blank">2</a>). Eppure le autorità governative giapponesi non riconoscono ancora i dati di monitoraggio prodotti da fonti non governative.
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Di fatto però, la realtà invisibile delle radiazioni non la stanno raccontando soltanto le istituzioni tradizionalmente preposte, attraverso i funzionari governativi e le stazioni di monitoraggio automatiche. Alle attività di monitoraggio contribuiscono, con le loro ricerche, anche molti scienziati indipendenti e tantissimi cittadini che collaborano volontariamente a diversi progetti indipendenti di mappatura delle radiazioni, come ad esempio Safecast Global Map (<a href="http://www.aljazeera.com/news/asia-pacific/2011/08/2011810142915166342.html" title="Citizen group tracks down Japan's radiation | Al Jaseera" target="_blank">3</a>).
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://blog.safecast.org/2012/02/new-safecast-global-map/" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" target="_blank"><img border="0" height="" src="http://blog.safecast.org/wp-content/uploads/2012/02/newmap-1024x557.png" width="622" /><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><em>Safecast raccoglie 2.500.000 misure delle radiazioni in Giappone (maggio 2012)</em>. Fonte: Safecast Global Map.</span></a></div>
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Il coinvolgimento di tutte queste persone, organizzazioni e istituzioni, giapponesi e internazionali, impegnate nello sforzo volto a conoscere la portata del disastro, è senza precedenti. Come è senza precedenti l'opera complessiva di raccolta dei dati sulle radiazioni (tuttora in corso) e di mappatura della radioattività in Giappone, la più grande mai realizzata in tempi così brevi. <br />
Questo primato era già stato raggiunto nell'aprile 2011 con la pubblicazione della mappa Nnistar (<a href="http://radioisotope.jp/map/" title="Radiation dose rate maps of Japan | Radioisotope" target="_blank">4</a>).
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Il monitoraggio al suolo copre vaste zone del Giappone e il monitoraggio aereo condotto dal governo giapponese ha coperto un'area ancora più estesa, che però fornisce indicazioni generali sul grado e la diffusione della contaminazione (<a href="http://bywo.wordpress.com/2011/05/09/il-monitoraggio-delle-radiazioni/" title="Fukushima: Il monitoraggio delle radiazioni | BackyardWorld" target="_blank">5</a>). Rimane ancora da monitorare il suolo delle zone più difficili da percorrere, come le foreste montane o i fondali dei fiumi, dei laghi e del mare (<a href="http://ajw.asahi.com/article/0311disaster/fukushima/AJ201202210005" title="Cesium in Tokyo Bay focus of new study | Asahi Shimbun" target="_blank">6</a>). In alcuni punti di queste zone sono stati già misurati livelli di radiazione elevati. Si tratta della parte più difficile dell'opera.
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Nella prefettura di Fukushima in questo mese sarà avviato un progetto sperimentale per il monitoraggio delle radiazioni nelle foreste montane, da realizzare utilizzando le scimmie selvatiche che ci vivono, alcune delle quali saranno munite di collari con dosimetri e gps (<a href="http://www.yomiuri.co.jp/dy/national/T120511004760.htm" title="Wild monkeys to help gauge Fukushima radiation | The Daily Yomiuri" target="_blank">7</a>).
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://shinurayasu.wordpress.com/2012/01/16/%E6%B1%9F%E6%88%B8%E5%B7%9D%E3%83%BB%E8%8D%92%E5%B7%9D%E3%80%8C%E6%B2%B3%E5%8F%A3%E3%83%9B%E3%83%83%E3%83%88%E3%82%B9%E3%83%9D%E3%83%83%E3%83%88%E3%80%8D%E3%81%AB%E5%9B%B2%E3%81%BE%E3%82%8C%E3%81%9F/" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" target="_blank"><img border="0" height="350" src="http://bywo.files.wordpress.com/2011/07/inquinamento-fondali1.jpg" width="622" /><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><em>Misure dell'inquinamento radioattivo dei fondali (mere, fiumi, laghi) del Giappone. A destra nel cerchio la zona di 20 km <br />intorno all'impianto nucleare Fukushima Daiichi, in basso a sinistra la baia di Tokyo</em>. Fonte: NHK via Shinurayasu.</span></a></div>
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I dati del monitoraggio della radioattività raccolti finora hanno mostrato che il modo in cui si è diffuso l'inquinamento prodotto dall'incidente è stato per certi versi imprevisto (<a href="http://www.nhk.or.jp/special/onair/120115.html" title="知られざる放射能汚染~海からの緊急報告 - NHK" target="_blank">8</a>, <a href="http://shinurayasu.wordpress.com/2012/01/16/%E6%B1%9F%E6%88%B8%E5%B7%9D%E3%83%BB%E8%8D%92%E5%B7%9D%E3%80%8C%E6%B2%B3%E5%8F%A3%E3%83%9B%E3%83%83%E3%83%88%E3%82%B9%E3%83%9D%E3%83%83%E3%83%88%E3%80%8D%E3%81%AB%E5%9B%B2%E3%81%BE%E3%82%8C%E3%81%9F/" title="NHKスペシャル 知られざる放射能汚染~海からの緊急報告~ - Shinurayasu" target="_blank">9</a>).
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Oltre a poter rivelarsi sorprendenti, i dati sono prima di tutto preziosi e importanti per riconoscere la realtà.
Nel caso dell'incidente di Fukushima, più dati ci sono, più le mappe dell'invisibile realtà della contaminazione radioattiva diventano accurate e dettagliate, permettendo a tutti di confrontarsi meglio con la realtà dei fatti.
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E anche se certi governi non sono completamente d'accordo, va da se' che più sono le persone, le macchine ed eventualmente anche gli animali che raccolgono e condividono pubblicamente i dati sulle radiazioni, meglio è.
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<hr />
<strong>Note:</strong><br />
<em>Questo articolo è in parte basato sulle informazioni pubblicate da queste fonti:</em><br />
1. Tim Berners-Lee, <a href="http://www.ted.com/talks/lang/it/tim_berners_lee_the_year_open_data_went_worldwide.html" target="_blank"><em>L'anno in cui i dati sono diventati di dominio mondiale</em></a>. <span style="color:slategrey;">TED, febbraio 2010.</span><br />
2. <a href="http://bywo.wordpress.com/mappe/wiki/" target="_blank"><em>Mappe wiki delle dosi di radiazione in Giappone</em></a>. <span style="color:slategrey;">BackyardWorld, 2011/2012.</span><br />
3. Dahr Jamail, <a href="http://www.aljazeera.com/news/asia-pacific/2011/08/2011810142915166342.html" title="Citizen group tracks down Japan's radiation | Al Jaseera" target="_blank"><em>Citizen group tracks down Japan's radiation</em></a>. <span style="color:slategrey;">Al Jaseera, 10 agosto 2011.</span><br />
4. Atsuhito Ennyu, <a href="http://radioisotope.jp/map/" target="_blank"><em>Radiation dose rate maps of Japan</em></a>. <span style="color:slategrey;">Radioisotope, 9 dicembre 2011.</span><br />
5. <a href="http://bywo.wordpress.com/2011/05/09/il-monitoraggio-delle-radiazioni/" target="_blank"><em>Il monitoraggio delle radiazioni</em></a>. <span style="color:slategrey;">BackyardWorld, 9 maggio 2011.</span><br />
6. <a href="http://ajw.asahi.com/article/0311disaster/fukushima/AJ201202210005" target="_blank"><em>Cesium in Tokyo Bay focus of new study</em></a>. <span style="color:slategrey;">The Asahi Shimbun, 21 febbraio 2012.</span><br />
7. <a href="http://www.yomiuri.co.jp/dy/national/T120511004760.htm" target="_blank"><em>Wild monkeys to help gauge Fukushima radiation</em></a>. <span style="color:slategrey;">The Daily Yomiuri, 12 maggio 2012.</span><br />
8. <a href="http://www.nhk.or.jp/special/onair/120115.html" target="_blank"><em>知られざる放射能汚染~海からの緊急報告</em></a>. <span style="color:slategrey;">NHK, 15 gennaio 2012.</span><br />
9. <a href="http://shinurayasu.wordpress.com/2012/01/16/%E6%B1%9F%E6%88%B8%E5%B7%9D%E3%83%BB%E8%8D%92%E5%B7%9D%E3%80%8C%E6%B2%B3%E5%8F%A3%E3%83%9B%E3%83%83%E3%83%88%E3%82%B9%E3%83%9D%E3%83%83%E3%83%88%E3%80%8D%E3%81%AB%E5%9B%B2%E3%81%BE%E3%82%8C%E3%81%9F/" target="_blank"><em>NHKスペシャル 知られざる放射能汚染~海からの緊急報告~</em></a>. <span style="color:slategrey;">新浦安ナビ plus, Wordpress, 16 gennaio 2012.</span>
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<hr />
<a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/" rel="license" target="_blank"><img style="border-width:0;" src="http://i.creativecommons.org/l/by-nc-sa/3.0/80x15.png" alt="Creative Commons License" /></a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"><span style="color:slategrey;">Except where otherwise noted, this work is licensed under a <a class="home" href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/" target="_blank">Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 3.0 Unported License</a><br />
Header image: Geiger counter showing radiation at Minamisoma, Fukushima, Japan. 4 November 2011. Source: osaMu, <a class="home" href="http://www.flickr.com/photos/raneko/6343787046/in/set-72157604314463203/" target="_blank">Flickr</a>, edited by FDN.</span></span>Fabrice de Nolahttp://www.blogger.com/profile/11365625394628051592noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5304622838213189415.post-55295275505062932982011-06-11T15:05:00.100+02:002011-06-14T10:30:25.610+02:0012 giugno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.flickr.com/photos/61751320@N05/" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;" target="_blank"><img border="0" height="299" src="http://4.bp.blogspot.com/-RG4VBna8oWo/TfJJg5WsWSI/AAAAAAAAAqE/Lcp7o0JWMLQ/s400/Chiara_Q-01.jpg" width="299" /><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Chiara Quartararo<br />
Fotografia di Adriana Tedeschi</span></a></div>Con il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_1987_in_Italia" target="_blank">referendum del 1987</a> l'Italia aveva rinunciato al nucleare, vietando inoltre all'<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_1987_in_Italia#Divieto_partecipazione_dell.27ENEL_a_impianti_nucleari_all.27estero" target="_blank">ENEL di partecipare</a> ad attività in impianti nucleari fuori dall'Italia.<br />
Ma l'ENEL, insieme alla francese EDF, <a href="http://archiviostorico.corriere.it/2006/maggio/15/segreto_Flamanville_atomo_targato_Enel_ce_0_060515018.shtml" target="_blank">è attiva nel nucleare</a> in Francia, Spagna e Slovacchia e ha in progetto la costruzione di nuovi reattori nucleari per la produzione di energia elettrica in Italia.<br />
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Pare che la <a href="http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200902articoli/41361girata.asp" target="_blank">Sicilia si sia prenotata</a> per avere sul suo territorio un sito di stoccaggio delle scorie radioattive e una delle centrali nucleari di cui l'Italia potrebbe dotarsi in un prossimo futuro.<br />
Il 12 e 13 giugno 2011 gli italiani dovranno pronunciarsi sull'<a href="http://www.ilpost.it/2011/06/03/guida-ai-referendum-abrogativi/3/" target="_blank">uso dell'energia nucleare</a> con una nuova votazione in un <a href="http://www.ilpost.it/2011/06/03/guida-ai-referendum-abrogativi/" target="_blank">referendum abrogativo</a> che comprende altri tre quesiti. Ovviamente anche i siciliani potranno confermare o meno la loro presunta volontà di avere una centrale nucleare <a href="http://www.ragusanews.com/articolo/20506/centrali-nucleari-in-sicilia-ecco-la-mappa-del-governo" target="_blank">sulla costa sud dell'isola</a>.<br />
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Kevin Kelly studia gli effetti della tecnologia sulla cultura e la società. Nel suo libro <a href="http://www.ilpost.it/2011/02/11/quello-che-vuole-la-tecnologia-kevin-kelly-libro/" target="_blank"><i>Quello che vuole la tecnologia</i></a>, riferendosi ad alcuni episodi di proibizionismo applicato alle tecnologie, racconta che in Giappone, tra il XVII e il IXX secolo, fu vietato il fucile.<br />
In effetti l'etica dei samurai era legata all'uso della spada. L'uso del fucile avrebbe destabilizzato un modo di pensare e di agire consolidato, costringendo a ristabilire le regole del confronto militare fino ad allora condivise tra i clan che si combattevano per la conquista del potere, in un paese che in quel tempo aveva deciso di conservare le proprie abitudini rimanendo isolato dal resto del mondo.<br />
Fu una scelta culturale e pratica manifestata con il rifiuto (inevitabilmente temporaneo) di una nuova tecnologia e delle sue regole conseguenti.<br />
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Ogni nuova tecnologia è portatrice sia di nuovi vantaggi che di nuovi problemi. I cambiamenti e gli effetti imprevisti ad essa collegati possono sviluppare una cultura e una civiltà in direzioni sconosciute, spesso destabilizzanti per le certezze e lo <i>status quo</i> della società o di alcune sue parti. Fino ad oggi, ovunque nel mondo, la diffusione di nuove tecnologie ha spesso incontrato opposizioni anche tra chi le usa, con resistenze che talvolta sono diventate divieti imposti.<br />
Di fronte ai potenziali pericoli dell'innovazione, la società certe volte ricorre al <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_precauzione" target="_blank">principio di precauzione</a>, al fine di contenere gli eventuali danni prodotti da pratiche ancora non ben sperimentate. Kevin Kelly fa però notare, ad esempio, quanto sarebbe controproducente applicare il principio di precauzione all'informatica per contrastare gli effetti negativi dei virus informatici. Un simile divieto ci impedirebbe di avere i vantaggi di cui godiamo per proteggerci da un problema finora relativamente contenibile.<br />
Quindi nella civiltà tecnologica contemporanea, dove ogni attività è strettamente collegata e dipendente dalle tecnologie, essere contro la tecnologia o vietarne il libero uso generalmente non ha molto senso.<br />
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Le simulazioni, gli esperimenti e le previsioni in genere non mostrano tutte le conseguenze prodotte dall'introduzione di una tecnologia. Solo l'uso nella realtà ne può far emergere gli effetti imprevedibili, siano essi positivi o negativi: quando fu inventato il motore a scoppio non era prevedibile quanto le automobili, con la loro diffusione di massa, avrebbero influenzato le trasformazioni urbanistiche delle città contemporanee.<br />
Finora la tecnologia nucleare si è rivelata efficiente da un punto di vista produttivo ma ha dimostrato che a causa delle scorie che produce o in caso di incidente può essere pericolosa per la salute e l'ambiente su una scala temporale mai immaginata prima della sua invenzione. Le prove più evidenti della pericolosità dell'uso civile del nucleare non sono esperimenti di laboratorio, ma dimostrazioni pratiche durante il normale uso nella vita reale: il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_%C4%8Cernobyl%27" target="_blank">disastro di Cernobyl</a> e il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_Fukushima_Dai-ichi" target="_blank">disastro di Fukushima</a>.<br />
La percezione di questa pericolosità spesso non è pienamente condivisa da tutti. Di fronte a tali dubbi e vedute contraddittorie, un simile caso speciale dovrebbe essere considerato come uno di quelli a cui applicare il principio di precauzione, infatti nei circa settant'anni dalla sua introduzione, il nucleare non si è ancora liberato dello status di tecnologia più pericolosa del mondo. Tutto questo dovrebbe indurci a investire più risorse in altre tecnologie e specialmente in quelle ad uno stadio avanzato di sviluppo ed evidentemente più sicure, come il solare e l'eolico.<br />
Un altro argomento a sfavore dell'industria nucleare civile è la <a href="http://evolvingtime.blogspot.com/2011/06/samovar.html">mentalità del segreto</a> che la pervade.<br />
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Secondo i suoi difensori invece, l'energia nucleare rende autonomi dal punto di vista energetico e contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2. E' vero, non va però dimenticato che l'Italia ha praticamente svenduto il petrolio siciliano alle compagnie petrolifere straniere. E forse non tutti sanno che secondo uno <a href="http://www.asahi.com/english/TKY201104220211.html" target="_blank">studio</a> pubblicato ad aprile 2011 dal Ministero dell'Ambiente del Giappone, nelle regioni di Tohoku e Kanto la forza del vento può produrre la stessa quantità di energia prodotta dalle centrali nucleari attualmente esistenti nelle due regioni.<br />
Gli obiettivi di un'autonomia energetica e della riduzione delle emissioni di CO2 si potrebbero dunque perseguire per altre vie, eliminando anche i gravi rischi di inquinamento nucleare, che anche senza incidenti, sono garantiti dalla produzione di scorie nucleari.<br />
Secondo un'altra ragione in difesa del nucleare, le centrali di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_di_III_generazione" target="_blank">terza generazione</a> sarebbero molto sicure. Nel caso di un ritorno al nucleare l'Italia adotterà reattori di tipo <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_europeo_ad_acqua_pressurizzata" target="_blank">EPR</a>, versione aggiornta del <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_ad_acqua_pressurizzata" target="_blank">PWR</a> già in uso a <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_nucleare_di_Three_Mile_Island" target="_blank">Tree Miles Island</a>. Anche i reattori <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Reattore_nucleare_ad_acqua_bollente" target="_blank">BWR</a> di Fukushima Daiichi erano reattori di terza generazione.<br />
Gli EPR che dovrebbero essere costruiti in Italia saranno alimentati con il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Mixed_oxide_fuel" target="_blank">MOX</a>, lo stesso combustibile che si è fuso nel reattore numero 3 di Fukushima Daiichi e che desta grandi preoccupazioni per la sua forte tossicità. Infatti, anche se più economico perché ricavato dal processo di arricchimento dell'uranio e riciclando il plutonio delle bombe nucleari dismesse, il MOX è molto instabile e più pericoloso degli altri combustibili nucleari. Inoltre, dopo l'utilizzo, il MOX genera più radioattività e calore rispetto ai combustibili nucleari tradizionali e prima di poter essere sigillato in un sito di stoccaggio definitivo, richiede il trattamento in grandi impianti di raffreddamento durante 50 anni, ovvero un tempo 10 volte più lungo di quello necessario per gli altri combustibili nucleari.<br />
<br />
Personalmente sarei diverso senza le tecnologie che uso e da cui dipendo. Credo che questo valga per tutti. Sono convinto che le tecnologie possano offrire agli esseri umani l'opportunità di realizzarsi secondo le proprie inclinazioni e non vorrei imporre restrizioni sull'uso o sulla sperimentazione non cruenta di nuove tecnologie. Questo non significa che io debba sentirmi obbligato ad usare qualunque tecnologia.<br />
Mia moglie è di Tokyo, non molto lontano dalla sua casa c'è una centrale nucleare. Prima del disastro di Fukushima Daiichi ci ho sempre pensato distrattamente, insomma non era un problema. Oggi per me non è più così. Preferirei che in Sicilia, la terra dove sono nato e in cui vivo parte dell'anno, non venisse costruita mai una centrale nucleare. Naturalmente, in casi come questo, la mia volontà ha poca importanza se non coincide con un desiderio collettivo.<br />
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In questi giorni mi sono ricordato una scena del film <i>The Million Dollar Hotel</i> di Wim Wenders, in cui dei tizi devono prendere una decisione mettendola ai voti. L'idea è suggerita da uno di loro, perchè "siamo in una democrazia", dice, e organizza la votazione spiegando che "ci sono due possibilità: una è <i>si</i> e l'altra <i>perchè no?</i>."<br />
Anche se non in questi termini, il voto sul nucleare non sarà la risposta chiara ad un quesito limpido (<a href="http://www.ilpost.it/2011/06/03/guida-ai-referendum-abrogativi/3/">articolo del Post</a>). E nella confusione italiana non si capisce neanche bene che fine faranno i voti dei residenti all'estero... Io voterò lo stesso, nella speranza di poter contribuire a dare un segnale, per prendere una posizione, fare una scelta che sicuramente andrà difesa nel tempo.<br />
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Il 12 giugno al referendum voterò SI e poi andrò al mare. Anche la mia amica siciliana (nella foto in apertura di questo post), andrà al mare dopo aver votato SI perché non vuole una centrale nucleare vicino alla sua spiaggia preferita, che è vicina ad uno dei <a href="http://www.ragusanews.com/articolo/20506/centrali-nucleari-in-sicilia-ecco-la-mappa-del-governo" target="_blank">siti siciliani</a> dove potrebbe sorgere una centrale di terza generazione.<br />
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Voi che farete?<br />
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<a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/" rel="license" target="_blank"><img alt="Creative Commons License" src="http://i.creativecommons.org/l/by-nc-nd/3.0/88x31.png" style="border-width: 0;" /></a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><span style="color: slategrey;">Except where otherwise noted, this work is licensed under a <a class="home" href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/" target="_blank">Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License</a>.</span></span>Fabrice de Nolahttp://www.blogger.com/profile/11365625394628051592noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5304622838213189415.post-39020208344756270452011-05-31T08:23:00.164+02:002011-08-16T09:39:36.734+02:00Samovar<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Samovar.silver.jpg" target="_blank" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="299" width="237" src="http://2.bp.blogspot.com/-ud3xyGj90tQ/TecejLJIJwI/AAAAAAAAAjk/eBSJJ7pW9wY/s320/USSR%2BSamovar.jpg" /><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><em>Samovar d'argento, URSS</em><br />
Fotografia di Yannick Trottier</span></a></div>Negli anni ottanta Anatoly Alexandrov disse a Mikhail Gorbaciov che la centrale di Cernobyl sarebbe potuta stare, sicura come un samovar, nel centro della Piazza Rossa. Purtroppo non era vero.<br />
Neanche la centrale nucleare Fukushima Daiichi è un placido samovar. Questo era piuttosto noto ad alcuni, ma non a tutti. E non era evidente per Tomoko-san, una donna che aveva otto anni quando fu installato un <i>samovar</i> dietro casa sua.<br />
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Tomoko-san, che oggi ha due figli, dice che prima del disastro non aveva idea del pericolo, altrimenti lo avrebbe combattuto. Nella speranza che il governo giapponese renda prioritaria la protezione dei bambini, ha consegnato la sua <a href="https://docs.google.com/document/d/1NOXD7oPXsiFuG8fW8Hy1SHXfHJxTlogNhMHvI83Y338/edit?hl=en_US&pli=1#"><i>Lettera da una madre di Fukushima</i></a> alla giornalista del NYT Hiroko Tabuchi, che l'ha tradotta in inglese.<br />
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La segretezza che ha permeato tutti i programmi nucleari del mondo ha avuto inizio nel 1942 con il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_Manhattan">Progetto Manhattan</a>, che produsse le prime bombe nucleari, sganciate nel 1945 su Hiroshima e Nagasaki. Per motivi di sicurezza militare, durante la guerra fredda la segretezza è stata mantenuta anche negli impianti nucleari civili. Così si è formata la mentalità tuttora diffusa nell'industria nucleare civile.<br />
Kennette Benedict si chiede se il disastro di Fukushima potrà metterci su un percorso verso la trasparenza nucleare, <a href="http://thebulletin.org/web-edition/columnists/kennette-benedict/the-road-not-taken-can-fukushima-put-us-path-toward-nuclear">sulla via non intrapresa</a> a causa di questi motivi storici. Cordula Meyer <a href="http://www.spiegel.de/international/world/0,1518,764907,00.html">dice che</a> l'incidente ha distrutto una centrale nucleare, ma ha anche destabilizzato il sistema di conflitti d'interesse e segretezza su cui si basa l'industria nucleare giapponese. Forse Fukushima sta segnando una svolta.<br />
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Mi ricordo quante poche informazioni avevamo in Europa quando si è verificato il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_di_%C4%8Cernobyl%27">disastro di Cernobyl</a>. Da un punto di vista madiatico il caso di Fukushima è completamente diverso: grazie a Internet il flusso di informazioni è imponente e velocissimo rispetto alle notizie che circolavano nel 1986, ma spesso è anche confuso e incerto. Ovviamente il Giappone non è l'URSS, che con l'episodio di Cernobyl mosse i primi passi della <i>glasnost</i> ma, con le dovute differenze, i due disastri hanno in comune un problema di trasparenza.<br />
Cordula Meyer paragona lo stato della democrazia contemporanea giapponese con i presagi del libro <i>Lo Stato nucleare</i> di Robert Jungk, che nel 1979 descriveva quanto la mentalità del segreto associata alla tecnologia nucleare possa erodere una democrazia.<br />
Dato che la Guerra Fredda è finita, il segreto che ancora oggi avvolge i programmi nucleari non è più giustificato, nè sostenibile. In un mondo ridotto dalla tecnologia e dalla globalizzazione a quasi un cortile domestico in cui l'opinione pubblica diventa sempre più istruita, l'onestà e la trasparenza sono necessarie. Percorrere "la via non intrapresa" sarebbe dunque auspicabile per estendere la <i>glasnost</i> all'industria nucleare, in Giappone e nel mondo.<br />
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Dato che i problemi di approvvigionamento energetico sono di crescente importanza per l'economia, l'ambiente e la salute, le decisioni in materia di energia non possono essere esclusivamente di natura economica o strategica. Probabilmente le centrali nucleari produrranno energia per il mondo ancora per molto tempo. Ma come tutti sanno, anche senza incidenti, l'energia nucleare che usiamo produce anche i grandi rischi e gli elevati costi di gestione dei rifiuti nucleari, sia nel presente che per il futuro. E il problema delle scorie nucleari resta anche se una centrale nucleare è stata spenta.<br />
Finché va tutto bene, la tecnologia nucleare è meravigliosa e confortevole, ma i rischi ad essa collegati sono difficili da gestire e prevedere. In un articolo sul <a href="http://thebulletin.org/web-edition/features/beyond-our-imagination-fukushima-and-the-problem-of-assessing-risk">problema della valutazione del rischio</a>, il fisico M.V. Ramana spiega perché il metodo di prevenzione dei pericoli attualmente in uso non è affidabile. Se questa tesi è valida, offre un altro motivo per ritenere che la tecnologia più pericolosa del mondo non sia ancora diventata una tecnologia sicura. Almeno non come quella del samovar.<br />
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Nel corso della storia gli umani hanno usato molte tecnologie lasciandone alcune per usarne altre. Non ci sono ragioni per non pensare di cambiare e per non incrementare la ricerca nel settore delle fonti energetiche rinnovabili. Bisognerebbe anche considerare che, come <a href="http://www.asahi.com/english/TKY201104220211.html">riportato da Asahi</a>, secondo uno <a href="http://www.env.go.jp/en/headline/headline.php?serial=1576">studio</a> pubblicato ad aprile 2011 dal Ministero dell'Ambiente del Giappone, l'energia prodotta da fonti rinnovabili nelle regioni di Tohoku e Kanto, sarebbe in grado di generare la stessa energia prodotta dalle centrali nucleari esistenti nelle due regioni.<br />
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<a href="http://www.presseurop.eu/it/content/article/687021-c-e-vita-oltre-il-nucleare">La Germania ha deciso</a> di abbandonare l'energia nucleare entro il 2022 e <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-05-25/svizzera-fuori-nucleare-entro-165932.shtml">la Svizzera per il 2034</a>. L'Italia ha rinunciato al nucleare con un <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_1987_in_Italia">referendum nel 1987</a> e il 12 e 13 giugno 2011 il paese si pronuncerà con un nuovo referendum. Se gli italiani non hanno cambiato idea, il nuovo voto servirà a convincere chi non si è mai rassegnato alla decisione del 1987, come Enel, EDF, Areva e due dei loro più decisi sostenitori: Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy.<br />
Berlusconi <a href="http://www.youtube.com/watch?v=Jb7ynkI5_4s">ha detto che</a> nel 1987 gli italiani "si sono messi di traverso" sulla via del futuro nucleare e che lui deve vigilare responsabilmente affinchè ciò non si ripeta. Secondo lui e Anne Lauvergeon, amministratore delegato di Areva, non bisogna riflettere sul nucleare sull'onda delle emozioni prodotte dal disastro di Fukushima (<a href="http://www.youtube.com/watch?v=At0SpzBaW-I">video in francese</a>).<br />
Va ricordato che il referendum italiano del 1987 si svolse un anno e mezzo dopo il disastro di Cernobyl. Il nuovo referendum è stato indetto prima degli incidenti di Fukushima. Ironia della sorte, l'Italia deciderà sull'uso dell'energia nucleare ancora una volta emozionata da un disastro nucleare.<br />
<br />
Viviamo in una società tecnologica interconnessa e dobbiamo decidere di cose complicate sul nostro futuro, per le democrazie questo è un dato di fatto. Come nella vita quotidiana, succede di dover decidere in tempi difficili. Per queste ragioni abbiamo tutti bisogno di essere ben informati. Per chi ama la democrazia, l'informazione è un diritto e anche un dovere civico.<br />
Nel 1943, quando l'opinione pubblica non si era ancora confrontata con la tecnologia nucleare, Paul Valéry disse che "la politica era in origine l'arte di impedire alle persone di interferire in ciò che le riguarda" e che "in epoca successiva divenne anche l'arte di forzare le persone a decidere su ciò che non capiscono".<br />
In questi giorni i principali media italiani non si occupano molto del problema del nucleare, né del referendum del 12 giugno 2011. Ma come può una nazione decidere su un tema così delicato se inoltre il secondo quotidiano italiano, tra <a href="http://www.internazionale.it/puro-terrorismo-giornalistico/">errori e imprecisioni varie</a>, quando parla della centrale nucleare Fukushima Daiichi la chiama Fukushima <i>Daiini</i>?<br />
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Da buoni italiani faremo affidamento sulle emozioni. Ma per cosa ci eravamo emozionati?<br />
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<a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/" rel="license" target="_blank"><img alt="Creative Commons License" src="http://i.creativecommons.org/l/by-nc-nd/3.0/88x31.png" style="border-width: 0;" /></a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><span style="color: slategrey;">Except where otherwise noted, this work is licensed under a <a class="home" href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/" target="_blank">Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License</a>.</span></span>Fabrice de Nolahttp://www.blogger.com/profile/11365625394628051592noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5304622838213189415.post-44797637083594901382009-06-19T14:25:00.024+02:002011-06-14T10:51:28.403+02:00Poteri UmaniPer gli antichi greci la condizione di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Omero" target="_blank">Omero</a> era sacra: la sua cecità era <a href="http://www.uiciechi.it/univoc/rivista/1-99/art4.htm" target="_blank">considerata</a> un dono introspettivo fuori dal comune, portatore di una coscienza umana superiore.<br />
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Quando nell’estate 2007 la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/IAAF" target="_blank">IAAF</a> pose il problema di una possibile squalificazione a vita di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Oscar_Pistorius" target="_blank">Oscar Pistorius</a> provai un disagio che non riuscivo bene a spiegarmi. Disabile super-abile, curioso paradosso.<br />
<br />
Dopo aver visto l’intervento di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Aimee_Mullins" target="_blank">Aimee Mullins</a> al TED, letto il suo <a href="http://www.wired.it/magazine/archivio/2009/04/storie/aimee-mullins.aspx" target="_blank">articolo</a> e quello su <a href="http://www.wired.it/magazine/archivio/2009/04/storie/hugh-herr.aspx" target="_blank">Hugh Herr su Wired</a>, ho capito chiaramente che la squalifica di Pistorius sarebbe stata una negazione di ciò che l’umanità ha sviluppato nel tempo, la negazione del significato di umano come essere adattabile e culturale.<br />
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<object height="326" width="446"><param name="movie" value="http://video.ted.com/assets/player/swf/EmbedPlayer.swf"></param><param name="allowFullScreen" value="true" /><param name="allowScriptAccess" value="always"/><param name="wmode" value="transparent"></param><param name="bgColor" value="#ffffff"></param><param name="flashvars" value="vu=http://video.ted.com/talks/dynamic/AimeeMullins_2009U-medium.flv&su=http://images.ted.com/images/ted/tedindex/embed-posters/AimeeMullins-2009U.embed_thumbnail.jpg&vw=432&vh=240&ap=0&ti=482&lang=ita&introDuration=15330&adDuration=4000&postAdDuration=830&adKeys=talk=aimee_mullins_prosthetic_aesthetics;year=2009;theme=speaking_at_ted2009;theme=what_s_next_in_tech;theme=evolution_s_genius;theme=design_like_you_give_a_damn;event=Design+Like+You+Give+a+Damn;tag=Design;tag=Technology;tag=activism;tag=beauty;tag=future;tag=sports;&preAdTag=tconf.ted/embed;tile=1;sz=512x288;" /><embed src="http://video.ted.com/assets/player/swf/EmbedPlayer.swf" pluginspace="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" bgColor="#ffffff" width="446" height="326" allowFullScreen="true" allowScriptAccess="always" flashvars="vu=http://video.ted.com/talks/dynamic/AimeeMullins_2009U-medium.flv&su=http://images.ted.com/images/ted/tedindex/embed-posters/AimeeMullins-2009U.embed_thumbnail.jpg&vw=432&vh=240&ap=0&ti=482&lang=ita&introDuration=15330&adDuration=4000&postAdDuration=830&adKeys=talk=aimee_mullins_prosthetic_aesthetics;year=2009;theme=speaking_at_ted2009;theme=what_s_next_in_tech;theme=evolution_s_genius;theme=design_like_you_give_a_damn;event=Design+Like+You+Give+a+Damn;tag=Design;tag=Technology;tag=activism;tag=beauty;tag=future;tag=sports;"></embed></object><br />
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Nel post sulla <a href="http://evolvingtime.blogspot.com/2009/06/sinestesia.html">sinestesia</a> ho parlato di musicisti che trascendono il loro corpo attraverso l’uso della tecnologia. Forse avrei dovuto dire che reinventano il loro corpo? Si, perché suonare come un <em>Monkey Drummer</em>, più che superare i propri limiti fisici, significa reinventare virtualmente il proprio corpo attraverso l’uso dell’immaginazione artistica.<br />
L’invenzione di uno strumento musicale qualunque è una riformulazione, un potenziamento del corpo umano: attraverso uno strumento musicale, il corpo può agire in modi inconsueti e diversi. Le nuove tecnologie hanno potenziato ulteriormente tale possibilità. Questo impulso creativo e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tecnologia" target="_blank">tecnico</a>, è prodotto dalla necessità di adattamento alle condizioni di vita e alimentato da una carica emotiva, poetica e creativa.<br />
<br />
L’attitudine a reinventare la natura è una peculiarità umana. Una corrente definizione di umano deve contemplare la tendenza degli umani a reinventare il proprio <a href="http://www.denola.com/cgi-bin/web/pag.cgi?cod=1044" target="_blank">modo di essere</a> e il proprio ambiente. In questa ottica dobbiamo necessariamente rivedere i significati di parole come <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Natura" target="_blank"><em>natura</em></a>, <em>artificio</em>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Homo_sapiens_sapiens" target="_blank"><em>umano</em></a>, <em>corpo</em> e non in ultimo <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Handicap_(medicina)" target="_blank"><em>disabile</em></a>.<br />
<br />
Hugh Herr ha perso le gambe in un incidente. In conseguenza la sua creatività e il suo spirito di adattamento lo hanno portato a fare un lavoro eccellente sulle protesi al <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/MIT_Media_Lab" target="_blank">Media Lab</a>.<br />
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<object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Wdt27KYeZt0&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=en&feature=player_embedded&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowScriptAccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/Wdt27KYeZt0&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=en&feature=player_embedded&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowScriptAccess="always" width="425" height="344"></embed></object><br />
<br />
Ho sempre considerato gli strumenti che uso nel mio lavoro e nella vita quotidiana come estensioni del mio corpo, e in fin dei conti protesi. Considero le mie protesi come parti della mia natura di umano. Quanti di voi non si sentirebbero menomati se privati di computer e cellulare? Questi dispositivi sono protesi della nostra mente, estensioni di memoria, processori di supporto al pensiero e alla comunicazione.<br />
<br />
Un umano nudo è un disabile? Forse è incompleto, dato che viviamo in simbiosi con le nostre estensioni artificiali: ci vestiamo non solo di abiti, ma di macchine che ci rendono la vita migliore.<br />
<br />
Aimee Mullins fa notare che uno svantaggio può essere un’occasione, in questi tempi di crisi non credo siano in tanti a non voler cogliere la portata di un simile pensiero.<br />
Aimee Mullins non è un’icona della diversità, e non è un <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Cyborg" target="_blank">cyborg</a>, e se lo fosse lo siamo tutti. Aimee Mullins è una manifestazione brillante dell’intelligenza adattativa, è l’icona della varietà umana che si manifesta in nuovi modi di usare il corpo.<br />
<br />
La civiltà contemporanea ha sviluppato strumenti che offrono meravigliose occasioni di conoscenza e grandi opportunità di emancipazione, in queste condizioni le varietà espresse dalle diversità sono risorse enormi per lo sviluppo culturale umano.<br />
<br />
Con il suo modo di essere Aimee Mullins rende vividamente esplicite certe tipicità umane che non sono ben chiare nell'immaginario collettivo, nel suo articolo su Wired, accenna alla necessità di rivedere il significato della parola disabile, e dice che <em>non è solo una questione semantica</em>.<br />
Questo è uno dei casi in cui questo tempo ci mette nelle condizioni di riformulare le nostre <a href="http://www.denola.com/cgi-bin/web/pag.cgi?cod=1411">idee sull'identità e la natura umana</a>.<br />
<br />
Oltre che per il modo di usare il corpo, le persone citate in questo articolo si distinguono per il loro modo di usare la mente e le emozioni, Hugh Herr>, Aimee Mullins e Oscar Pistorius, con la loro entusiasmante presenza ci invitano a riformulare ancora una volta una vecchia domanda: che significa essere umani?<br />
La questione non riguarda alcune persone e i loro modi di essere, si tratta di qualcosa che ci coinvolge tutti, è una questione di identità.<br />
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<br />
<a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/" rel="license" target="_blank"><img style="border-width:0;" src="http://i.creativecommons.org/l/by-nc-nd/3.0/88x31.png" alt="Creative Commons License" /></a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"><span style="color:#708090;">Except where otherwise noted, this work is licensed under a <a class="home" href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/" target="_blank">Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License</a>.</span></span>Fabrice de Nolahttp://www.blogger.com/profile/11365625394628051592noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5304622838213189415.post-33653151424912921382009-06-18T15:24:00.021+02:002011-06-14T10:48:42.616+02:00SinestesiaCerte volte, camminando per strada, mi capita di percepire gli eventi che scorrono nel mio sguardo come fossero pattern ritmici, musica. Come <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Blob_(programma_televisivo)" target="_blank">Blob</a>, il programma TV italiano che reinterpreta il flusso televisivo, la mia mente elabora in diretta elementi di movimento nelle aree uditive, attribuendo uno schema ritmico al succedersi casuale di eventi visivi. La <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sinestesia_(psicologia)" target="_blank">sinestesia</a> è una condizione, non necessariamente patologica, in cui due o più esperienze sensoriali sono associate.<br />
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Con questo primo post per «Evolving Time» vorrei commentare due esempi noti di opere con cui avere perfette esperienze sinestetiche audio visive.<br />
Il video 3d <em>Monkey Drummer</em> (2001) di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Chris_Cunningham" target="_blank">Chris Cunningham</a> riesce a mostrarci la musica di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_David_James" target="_blank">Aphex Twin</a>, consentendoci di vedere i suoni uno per uno.<br />
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<iframe width="425" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/u1ZGIrNf71Q" frameborder="0" allowfullscreen></iframe><br />
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Gli strumenti percussivi, (che forse più di altri strumenti ostentano la fisicità) possono diventare puramente mentali, e un singolo essere umano, il musicista reale, con una batteria elettronica può trascendere il proprio corpo attraverso una simbiosi mente-macchina.<br />
Succedeva già qualcosa di simile con la scrittura di una partitura, ma la scrittura musicale elettronica è più potente, precisa e, con il <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Sampling_(music)" target="_blank">sampling</a> addirittura <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ipertesto" target="_blank">ipertestuale</a>.<br />
<br />
La seconda opera è un’animazione digitale che <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Alex_Rutterford" target="_blank">Alex Rutterford</a> ha realizzato nel 2002. Si tratta di una stupefacente partitura video che descrive ogni suono e ogni minima gamma di frequenza di <em>Gantz Graf</em> degli <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Autechre" target="_blank">Autechre</a>, permettendo letteralmente di guardare la musica che sembra prodotta dalle immagini.<br />
<br />
<iframe width="560" height="349" src="http://www.youtube.com/embed/AyJfHU4GoOQ" frameborder="0" allowfullscreen></iframe><br />
<br />
Se non avete mai provato a immaginarvi che succedeva mentre un eventuale Dio si schiariva la voce prima di cantare la Creazione, <em>Gantz Graf</em> vi darà sicuramente una mano.<br />
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<span style="color:#708090;">(Estratto da <a href="http://www.denola.com/cgi-bin/web/pag.cgi?cod=1416" target="_blank"><em>Simbiosi mente-macchina</em>, </a>ottobre 2008)</span><br />
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<a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/" rel="license" target="_blank"><img style="border-width:0;" src="http://i.creativecommons.org/l/by-nc-nd/3.0/88x31.png" alt="Creative Commons License" /></a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size:x-small;"><span style="color:#708090;">Except where otherwise noted, this work is licensed under a <a class="home" href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/" target="_blank">Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License</a>.</span></span>Fabrice de Nolahttp://www.blogger.com/profile/11365625394628051592noreply@blogger.com0